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IL CANE E IL SUO GENERALE

regia: di Francis Nielsen
film di animazione (72')
anno: 2003


Il vecchio generale che impedì il sacco di Mosca da parte delle truppe di Napoleone, sacrificando i piccioni della città, da allora ha gli incubi e non può uscire di casa senza che gli uccelli di San Pietroburgo lo facciano oggetto di umilianti lanci di escrementi… Ci penserà un intraprendente bastardino a rimettere le cose a posto, a riconciliare il generale col suo passato e ad accordargli il perdono degli uccelli. Soggetto e sceneggiatura di questo capolavoro d’animazione francese sono di Tonino Guerra (un passato da sceneggiatore per Fellini, Antonioni, Rosi, Petri, De Sica, Anghelopulos, Tarkovski), che nella versione italiana presta anche la voce al Generale (in quella francese l’onore è capitato a Philippe Noiret). “Scenografie” e disegni sono di Sergej Barkhin un tratto delicato, fiabesco, genialmente “infantile”, evocativo, a tratti, del miglior Chagall. Le musiche sono di Andrea Guerra, il figlio di Tonino. Alla base c’è una fiaba dello stesso Guerra del 1999, per la quale Barkhin realizzò alcuni disegni illustrativi. Grazie a Francis Nielsen, produttore e regista di alcune fortunate serie d’animazione d’oltralpe, nonché regista pubblicitario e di video musicali, il racconto di Guerra e le immagini di Barkhin hanno preso vita in una forma potente e delicata al tempo stesso. Gli orrori della guerra, la maturazione e il superamento del lutto e del senso di colpa, la voglia di riscattare il male commesso, la gioia del perdono, sono temi che vengono affrontati senza tanti giri di parole, in maniera diretta ma senza rinunciare ad un afflato poetico di fondo. Briglia sciolta, allora, al sogno, alla fantasia, al bambino che dorme in ognuno di noi in attesa, forse, di essere svegliato.

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