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NON BUSSARE ALLA MIA PORTA

regia: Wim Wenders
Sam Shepard, Jessica Lange, Tim Roth, Eva Marie Saint, Sarah Polley
anno: 2005


Pensare con occhio europeo ad un film che pone l’accento sul carattere più intimista e riflessivo dell’America, lontano dunque dal clamore e dalla confusione dell’eccesso, non è strano se il regista risponde al nome tedesco di Wim Wenders, tra i più americani fra gli autori provenienti dal vecchio continente, legato alla cultura statunitense che rivisita ogni volta con estrema sensibilità. Dopo aver descritto il terrore degli Usa ne “La terra dell’abbondanza”, questa volta sceglie di raccontare il lungo viaggio di un uomo, l’attore di film western Howard Spence (Sam Shepard), che un giorno decide di abbandonare carriera, e vizi che ne conseguono, per riscoprire affetti umani ed occasioni ormai perdute nel tempo, su tutti un figlio mai conosciuto. Seguendo un’ottima sceneggiatura, scritta dallo stesso Shepard che incontra Wenders dopo venti anni da “Paris,Texas”, “Non bussare alla mia porta” è un film su una vera e propria fuga dalla vita, senza drammi e disperazione ma solo con la consapevolezza di aver rinunciato a delle certezze, a dei punti fermi. Una fuga che avviene attraverso i paesaggi sterminati e silenziosi dello Utah e del Montana tanto cari a John Ford, dove è facile perdersi e rimanere senza fiato. E’ inoltre una pellicola "fatta di attori”: un grandissimo Shepard, uno strepitoso Tim Roth nei panni di un segugio stralunato, e Jessica Lange, una autentica stella del cinema che nonostante l’età che avanza conserva intatto quel fascino che l’ha sempre contraddistinta. C’è odore di nomination all’oscar…


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