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L'AMORE NON BASTA MAI

regia: MARIA BLOM
SOFIA HELIN (MIA); KAJSA ERNST (EIVOR); ANN PETREN (GUNILLA); LARS G. ARONSSON (INGVAR); BARBRO ENBERG (BARBRO); JOAKIM LINDBLAD (JAN-OLOV); INGA ALENIUS (ANNA); WILLIE ANDREASON (CALLE); PETER JANKERT (TOMMY)
anno: 2004





Trama:


Mia, 30 anni, è una donna in carriera, single, e vive a Stoccolma dall'età di 15 anni. In occasione del 70mo compleanno di suo padre, Mia ritorna a Dalecarlia, la cittadina di provincia dove è nata e cresciuta, e dove risiede la sua famiglia. Giunta a casa, Mia riceve una calorosa accoglienza, ma col passare dei giorni gli antichi conflitti tornano a galla portando scompiglio e dissapori, soprattutto con le due sorelle, Eva e Gunilla...


Critica:


"Il film svedese di Maria Blom, 34 anni, candidato della Svezia all'Oscar destinato alla migliore opera non americana, è stato molto premiato a Stoccolma e a Rotterdam: ha eccezionale sottigliezza psicologica, intensità emotiva, finezza drammaturgica. (...) Gran riuscita, e forse un poco d'autobiografia: la regista due anni è tornata a vivere nella provincia di Dalecarlia dove era nata e cresciuta, dove è ambientato il suo film. Interpreti magnifici: nell'educazione degli attori svedesi c'è un mix di naturalezza e di sofisticazione diverso dallo stile di ogni altro attore europeo." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 7 ottobre 2005)




"Candidato svedese agli Oscar 2006, 'L'amore non basta mai' è un piccolo film ben recitato, che per buona parte della durata alterna con equilibrio toni drammatici e grotteschi. Più ambiziosa di quanto non appaia alla prima occhiata, la regista Maria Blom flirta con la vita e con la morte, tra minacce di suicidio e maternità inaspettate. La turbolenta festa di famiglia non terminerà senza un sacrificio umano. Difficile non sentire l'influsso del patriarca Bergman; anche se, a guardare meglio, l'opera seconda della Blom ricorda di più i film bergmaniani di Woody Allen."(Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 7 ottobre 2005)

"Rimonta del cinema danese, trainato dal carismatico nome di Lars von Trier qui produttore. (…) Commedia femminile, puzzle di appunti sentimentali della deb Maria Blom, candidata agli Oscar, che ama e odia la provincia con autenticità personale. La famiglia è giocata nei suoi retroscena affettivi, la rincorsa ai sentimenti altrui, la specialità di non capire proprio i bisogni delle persone più vicine. Girato teatralmente tallonando i bisogni del cuore e la sua confusione, è un buon film sul bisogno infinito di amore et comprensione: niente di nuovo ma gli attori fanno il resto, stimolano curiosità. Congegno morale cinico da morire, a scoppio ritardato: ci si ripensa a casa." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 7 ottobre 2005)

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