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CHILDREN OF MEN - I figli degli uomini

regia: Alfonso Cuarón
Clive Owen, Julianne Moore, Michael Caine, Chiwetel Ejiofor, Charlie Hunnam, Claire-Hope Ashitey, Ilario Bisi-Pedro, Lucy Briers (114')
anno: 2006


Alfonso Cuaron, messicano, torna al festival di Venezia dopo "Y tu mama tambien" (2001) e la parentesi giocosa di "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban" (2004) e lo fa con una pellicola intrigantissima, rischiosa, coinvolgente, che utilizza i canoni della spettacolarità per trasmettere significati ben più alti.
All'origine della sceneggiatura c'è il romanzo omonimo di P. D. James, una parabola fantascientifica che illustra un futuro vicinissimo funestato dalla guerra civile, dalle tensioni razziali e dalla sterilità globale. In questo contesto la gravidanza di un'unica donna nel modo assume un'importanza campale...
Ottima la regia. Lo stile contamina con efficacia il racconto fanta-politico alla "Fahrenheit 451" con la metafora e con il cinema-verità. Restano in mente soprattutto i lunghi piano-sequenza di pedinamento del protagonista da reportage di guerra, con tanto di schizzi di sangue sull'obiettivo.
Fra gli orrori della guerra e la brutalità delle paranoie della società postmoderna, Cuaron "canta" un potente inno alla sacralità della vita umana utilizzando, tra l'altro sobrie reinterpretazioni dall'iconografia cristiana.
Al film è andato il premio Lanterna Magica dei CGS.

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