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:: Speciale a cura dei membri del CGS

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Schede di film recenti redatte e curate dal CGS Marche

Vi state chiedendo quale film andare a vedere al cinema?
In questa sezione trovate le nostre opinioni e valutazioni su pellicole viste recentemente.

 

Ultima recensione:

LA FISICA DELL'ACQUA

recensione di: Fabrizio Catalani | voto: 3

regia: Felice Farina
Claudio Amendola, Paola Cortellesi, Francesca Brizzolara, Ferruccio Calamari, Giorgia Cardaci, Stefano Dionisi, Fabio Ferrari, Camilla Frontini, Samuele Longhi, Simona Nasi (76')
anno: 2009


In seguito ad un travagliatissimo iter sia produttivo che post, Felice Farina porta sullo schermo una storia carica di ambiguità, un cosidetto thriller psicologico, genere molto poco frequentato dal nostro cinema. In questo caso la psiche intrisa di mistero è quella di un bambino per cui l’acqua, elemento simbolico del film, è un mero elemento naturale che funge da porta che lungo il corso della vicenda, lo affaccia ad un passato non del tutto chiaro che lo turba. Tutto ciò in seguito al ritorno a casa di suo zio (un, tutto sommato, efficace Claudio Amendola) , che piano piano si inserisce all’interno della sua famiglia seducendo la madre, un altrettanto efficace Paola Cortellesi, provocando cosi’ nel bambino una gelosia dai contorni edipici, che lo porta a commettere atti riprovevoli, tutti volti ad eliminare il nuovo “padre”, fratello di quello naturale, morto, in circostanze non del tutto chiare, alcuni anni prima.
Detto ciò, la pellicola non può certo essere definita particolarmente originale, ma grazie ad un atmosfera cupa e ambigua piuttosto efficace, e grazie ad interpreti, tutti e tre all’altezza, soprattutto il piccolo protagonista, che riesce sempre ad essere in perfetto equilibrio tra (irritante) simpatia, che poteva essere infusa al personaggio per creare (furbescamente) maggiore empatia col pubblico, e che fortunatamente non viene fatto, e la quasi sgradevolezza che suscita, lambendola appena. Quindi ci sono dei buoni elementi, ma ciò che fa sgonfiare il tutto è forse un finale un po’ prevedibile e risolutorio, che sottrae gran parte dell’ambiguità di cui è carica la pellicola fino a quel momento.

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