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:: Speciale a cura dei membri del CGS

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Schede di film recenti redatte e curate dal CGS Marche

Vi state chiedendo quale film andare a vedere al cinema?
In questa sezione trovate le nostre opinioni e valutazioni su pellicole viste recentemente.

 

Ultima recensione:

IL FANTASMA DELL'OPERA

recensione di: Alberto Piastrellini | voto: 1

regia: Joel Schumacher
Gerard Butler, Emmy Rossum, Patrick Wilson, Miranda Richardson
anno: 2004 - 130'


Torna sul grande schermo l’appassionata e tormentata storia d’amore fra il “Fantasma dell’Opera” e la bella Christine che da più di un secolo commuove ed ispira teatranti e cineasti (si contano almeno 8 versioni cinematografiche dal ‘25 ad oggi).
Al fascino della storia non si sono sottratti neanche i musicisti (doveroso ricordare qui la rockettara ed intrigante versione di John Williams per la regia di Brian De Palma degli anni ’80).
Joel Schumacher, in piena febbre da revival musicale tenta il colpaccio di portare sul grande schermo la “lettura” del grande Andrew Lloyd Webber (qui per l’occasione anche produttore).
Il risultato è, per certi versi, imbarazzante…
La partitura di Webber (peraltro notevolissima), è la meno “cinematografica” fra suoi lavori legata com’è a schemi e topoi propri dell’Opera a cui si fanno continui riferimenti e scherzosi ammiccamenti: nella vocalità; nello schema recitativo-aria-duetto/terzetto-concertato; nella seriosità di fondo; nei ritmi dilatati…
Schumacher sceglie l’introspezione dei primi piani e segue i personaggi con frequenti – e dopo un po’, insopportabili – carrellate circolari attorno ai protagonisti, riscattandosi nei siparietti “decolorati” dei flashforward.
Funzionale all’estetica e alla logica del Musical la messa in scena, di un ridondante e teatralissimo barocco che rimanda più al “Moulin Rouge di Baz Luhrman che alla Parigi di metà Ottocento di Gaston Leroux.
Pollice verso per l’ignobile versione italiana (chissà perché, poi? Solo per vendere qualche disco in più?)… Imbarazzante la traduzione delle canzoni e la scelta delle voci irrimediabilmente troppo querule ed opache.

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