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BENVENUTI ED IL SUO PUCCINI AD ANCONA

Venerdì 9 Aprile il regista Paolo Benvenuti e la compagna e coautrice Paola Baroni saranno al cinema DORICO di ANCONA per presentare in PRIMA VISIONE (solo lo scorso 19 marzo è uscito a Roma) il loro film PUCCINI E LA FANCIULLA, realizzato in occasione delle celebrazioni pucciniane (a 150 anni dalla nascita) con il sostegno del Ministero Beni e Attività Culturali.

La serata, che avrà inizio alle 21:10, viene organizzata nell'ambito della rassegna FRAMMENTI DI FESTIVAL (interi 5 euro - ridotti 4 euro).

Nella foto il regista con la moglie e collaboratrice Paola Baroni alla Mostra di Venezia, ove la pellicola, opera estremamente raffinata su cui domina la musica, è stata presentata  (e molto apprezzata dagli inviati di "Sentieri di Cinema") nel settembre 2008.

Che tra le fonti d'ispirazione principali per Giacomo Puccini ci fossero le donne è fatto risaputo; il racconto di Benvenuti-Baroni – al centro di diverse polemiche, ma come sempre molto documentato - suggerisce che "La fanciulla del West" fu ispirata dalla morte della sua giovane cameriera, suicidatasi nel 1909… Una valigia chiusa, lasciata in eredità ed aperta solo nel 2007 ha rivelato lettere e filmati inediti alla base delle ipotesi del film.

Cliccare su leggi tutto per il comunicato stampa e per alcune note al film degli autori.

Nuovi ospiti a Frammenti dalla Biennale – Frammenti di Festival

IL REGISTA PAOLO BENVENUTI E LA MOGLIE PAOLA BARONI PRESENTANO: “PUCCINI E LA FANCIULLA”

Venerdì 9 aprile i due autori toscani incontreranno il pubblico alla proiezione in programma al Cinema Dorico

 

Quest'anno il programma anconitano di Frammenti dalla Biennale – Frammenti di Festival (Circuito Regionale CGS-ACEC: “Sentieri di Cinema”), si offre al pubblico del Capoluogo marchigiano come un vero e proprio contenitore di Eventi ed incontri con Autori, accanto, ovviamente, alla consueta possibilità di poter usufruire di una visione privilegiata per pellicole d'essai che spesso trovano oggettive difficoltà di circuitazione nelle programmazioni ordinarie delle Sale cinematografiche.

Dopo la serata con la Regista romana Susanna Nicchiarelli e quella con il marchigiano Marco Campogiani, è la volta di un gradito ritorno, quello di Paolo Benvenuti, già ospite della rassegna nel 2004 con: Segreti di Stato.

Il regista toscano, sarà di nuovo ospite della Rassegna, a cura dei CGS (Cinecircoli Giovanili Socioculturali)  il prossimo venerdì 9 aprile (ore 21.15) in occasione della proiezione in programma al Cinema Dorico del suo film: PUCCINI E LA FANCIULLA, co-sceneggiato con la moglie Paola Baroni, anch'essa ospite della manifestazione.

Il film, presentato Fuori concorso alla 65a edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2008), è stato realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale per il Cinema – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e co-prodotto dallo stesso Autore con il patrocinio di Arsenali Medicei in collaborazione con la Scuola di Cinema del Comune di Viareggio “Intolerance” e la Mediateca Regionale della Toscana – Film Commission.

Paolo Benvenuti, regista,  pittore ed insegnate di storia dell’arte, già assistente di set per Rossellini, da tempo esplora una sua personale forma di Cinema che sposa didattica, ricostruzione storica e documentario (si pensi a pellicole come: Confortorio; Gostanza da Libbiano; Segreti di Stato), con la collaborazione artistica della compagna Paola Baroni.

Anche in questo film, l’istanza narrativa è affidata più alle immagini che al racconto e benché si cerchi di far luce su un episodio tuttora piuttosto oscuro della vita del Maestro e sul suicidio della giovane Doria Manfredi, il film mette in scena una ricostruzione minimale, quasi un accurato dagherrotipo “vivente”,  asciutta nei dialoghi  (a parte alcune lettere originali tratte  dall’archivio Puccini), ma densa di suoni d’ambiente e coinvolgenti passaggi al pianoforte tratti dalla partitura de  La fanciulla del West”.

Anche la gamma cromatica dei costumi, delle scene e della fotografia (veramente affascinante il lavoro sulle luci e sulle ombre), restituisce una tavolozza che sa di nostalgia, di vecchia foto ritoccata, di quadro macchiaiolo…

E appena in secondo piano, ma comunque evidenti rispetto ad un episodio privato e “scandaloso”, emergono, come erbe lacustri da un pantano, i tanti sottotemi di cui il film è denso: la vita dei proletari agli inizi del secolo, l’emarginazione sociale per chi vive “fuori dalle regole”, l’etica familiare dell’epoca, la mitizzazione, anche nell’ambiguità morale, di una figura artistica importante della storia musicale.

Ricordiamo che “Frammenti dalla Biennale – Frammenti di Festival”, che in Ancona è giunta alla 22a edizione e si fregia del patrocinio del Comune di Ancona Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali, è una manifestazione del più ampio Circuito CGS-ACEC: “Sentieri di Cinema”, riconosciuto dalla Regione MarcheAssessorato ai Beni e alle Attività Culturali e, da quest'anno Progetto Speciale dell'Associazione Nazionale CGS/CNOS-CIOFS

 

PAOLO BENVENUTI – Notizie sull'Autore

Classe 1946, si dedica fin da giovane alla pittura. Frequenta l'Istituto d'Arte e il Magistero a Firenze dove si diploma nel 1965. L'anno dopo si iscrive all'Accademia di Belle Arti, dove però i corsi vengono sospesi a causa dell'alluvione. Ottenuto l'incarico di insegnante di educazione artistica a Pisa, nel 1968 si avvicina al cinema d'avanguardia e abbandona gradualmente la pittura. Amante del cinema di qualità, comincia a girare piccoli documentari. Uno di questi, “Fuori gioco”, vince il Premio Fedic per il miglior corto a Montecatini. All'inizio degli anni '70, realizza per la Rai il mediometraggio “Medea, il teatro del Maggio di Buti” che viene selezionato per il Festival di Berlino del 1973. Nello stesso anno cura la versione teatrale dello spettacolo, presentata al Festival Mondiale del Teatro di Nancy. Nel 1972 lavora, come assistente volontario, sul set di “L'età dei Medici”, di Roberto Rossellini.

Due anni dopo, nel 1974, gira il suo primo lungometraggio: “Frammenti di cronaca volgare”.

Nel 1975 è assistente volontario di Jean Marie Straub e Danièlle Huillet per “Moses und Aaron”. Quando si trova isolato per il tipo di cinema che propone, dal 1976 al 1982 riprende la sua attività di insegnante nelle scuole medie.

Per promuovere il cinema di qualità, nel 1982 fonda a Pisa il cineclub “Arsenale”, istituzione che associa oggi più di 10.000 spettatori.

Nel 1988 torna alla regia con “Il bacio di Giuda”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia cui seguono nel 1992 “Confortorio”, nel 1996 “Tiburzi”, nel 2000, “Gostanza da Libbiano” e nel 2003 “Segreti di stato”.

Ha, fra l'altro, condotto corsi e seminari di teoria del linguaggio audiovisivo in molti istituti italiani e stranieri.

 

Giacomo Puccini (1858-1924) è considerato uno dei più grandi maestri della musica di tutti i tempi. Attraverso le sue composizioni, egli ha saputo comunicare la complessità dei fermenti artistici e culturali che hanno segnato il passaggio dal XIX al XX secolo. Ed è in un angolo toscano di straordinaria bellezza naturale, un lembo di terra tra le acque lacustri e quelle marine, Torre del Lago, che il cinema ha potuto ricostruire l’incanto e il mistero della creazione musicale pucciniana, con l’intento di fare luce su uno degli episodi più oscuri della biografia del Maestro: il dramma di Doria Manfredi, la sua giovane cameriera morta suicida nel gennaio del 1909.
Il film ha una sua particolarità: non vi sono dialoghi. Le uniche voci del film leggono, fuori campo, lettere che i personaggi della vicenda si scrivono durante l’evolversi del dramma.
La scelta del “muto” nella costruzione drammaturgica del racconto, nasce da motivi di carattere etico ed estetico. Ci è sembrato che la scelta del “muto” fosse l’unico procedimento espressivo per raggiungere quel “cinema puro”, in grado di esprimere concetti ed emozioni attraverso il solo fluire di immagini e suoni. Un film costruito sul dialogo continuo e aperto tra il divenire dell’espressione cinematografica e quella musicale, fino al fondersi dei due linguaggi.

Paola Baroni e Paolo Benvenuti

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