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Gaudino e la Sandri a CANTIERE CINEMA

Giovedì 17 novembre al Cinema ITALIA di Ancona alle 21:15, Giuseppe Gaudino e Isabella Sandri incontreranno il pubblico della rassegna CANTIERE CINEMA per presentare la loro opera "PER QUESTI STRETTI MORIRE - cartografia di una passione".

I due registi, documentaristi di grande pregio, nel 2010 hanno portato alla Mostra di Venezia questo insolito prodotto sulla figura di Alberto Maria de Agostini, sacerdote salesiano italiano, missionario, documentarista, geografo e alpinista, che, arrivato in Cile nel 1910, diede vita ad un intenso lavoro di ricerca scientifica e di esplorazione nella Terra del Fuoco e in Patagonia (don de Agostini, tra l'altro, ha guidato la spedizione per l'individuazione dei confini tra Cile e Argentina).

La pellicola documenta il lavoro, ma soprattutto sviluppa una riflessione sullo sguardo etico del personaggio, innamorato della natura e dei volti degli indios, e sul suo destino.

Il film, una prima assoluta per Ancona, dopo essere stato apprezzato dagli inviati di Sentieri di Cinema a Venezia 67, per lungo tempo è rimasto nel mirino dell'associazione CGS e, grazie ad un accordo con la GANDRI film, viene proposto grazie anche alla collaborazione con la sezione locale del Club Alpino Italiano. IL CAI, attraverso le sue sezioni di Torino e Roma, inoltre, ha collaborato alle ricerche a monte dell'opera.

Nelle foto: don de Agostini - Gaudino e Sandri al Giffoni Film Festival 2011.

Trama:

L'ostinazione e i patimenti nella vita e nelle opere dell'esploratore cineasta e fotografo Alberto Maria De Agostini (1883-1960), arbitrariamente reinventate. Partito a 26 anni da un paese del Piemonte come missionario, raggiunse nel 1910 la Patagonia e la Terra del Fuoco. Passò montagne, fiordi e ghiacciai dando loro i nomi. Tutto questo finisce in un immaginario magazzino della memoria, in mezzo a residui della "civiltà dei bianchi", dove due ragazzi frugano alla ricerca di tracce dell'artista.

 

Giuseppe G. Gaudino

Regista italiano. Diplomato in scenografia e regia al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, inizia come scenografo e costumista per il teatro, la televisione e il cinema (sue le scenografie di Il ladro di bambini, 1992 e Lamerica, 1994 di G. Amelio). Esponente di un cinema d’avanguardia radicale e suggestivo, esordisce nel 1985 con Aldis (saggio al CSC, presentato a Venezia), la cui tecnica raffinata ricompare nei video underground  Per il rione terra (1990) e Calcinacci (codiretto con I. Sandri, 1990). Con Giro di lune tra terra e mare, presentato a Venezia nel 1997, si addentra nel corpo, nella storia e nel mito di Pozzuoli, sua città natale. Negli ultimi anni, assieme alla compagna Isabella Sandri, si è dedicato al documentario e alla docu-fiction con varie opere di impegno e valore artistico tra cui Per questi stretti morire (cartografia di una passione) presentato alla Mostra di Venezia nel 2010.

 

Isabella Sandri

Nata nel 1957, Isabella Sandri è una regista e sceneggiatrice italiana laureata al Dams di Bologna e diplomata in Regia al Centro Sperimentale di Roma. Dopo aver girato vari corti, nel 1995 realizza il suo primo lungometraggio Il mondo alla rovescia, selezionato ai festival di Locarno e Torino. Con Gli spiriti delle mille colline (1997) vince il Silver Spire Award a San Francisco. La zattera di sabbia (2003) ha vinto il premio speciale della Giuria al Torino Film Festival. Lavora con Giuseppe Gaudino dal 1988 con cui nel 2010 realizza Per questi stretti morire.

 

Sentieri selvaggi - (Margherita Palazzo)

Per questi stretti morire (Cartografia di una passione)

«Cartografo, andinista, cineasta, fotografo, e la parola che contiene tutte queste definizioni, esploratore: Gaudino e Sandri scelgono di ritrarre non padre Alberto Maria De Agostini, non i suoi viaggi in sudamerica, ma la sua ostinazione herzoghiana, quella che lo rendeva già fantasma  tra gli ultimi indigeni della Patagonia e della Terra del Fuoco, in un'opera vertiginosa che narra, invece della missione, l'ossessione.»

 

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