Sentieridicinema.it

Incontro per LA BAS all'ITALIA

Proseguono gli INCONTRI al Cinema ITALIA DI ANCONA.

Dopo i gemelli De Serio, Franck Provvedi e Emanuela Piovano è ora la volta di Gaetano Di Vaio.

LUNEDI' 12 marzo ANTEPRIMA DI LA-BAS CON AL CINEMA ITALIA DI ANCONA.

Alla 68ma Mostra del Cinema di Venezia LA-BAS è piaciuto e ha fatto incetta di premi: Premio Leone del Futuro; Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”; Premio del Pubblico “Kino” – Settimana della Critica.

Lunedì 12 alle 21:15 Gaetano Di Vaio (nella foto), produttore del film per la "Figli del Bronx" e film-maker napoletano, sarà al Cinema Italia per presentare LA-BAS, film sull'educazione criminale di giovani extracomunitari in Italia ambientato a Castel Volturno nel periodo attorno al 18 settembre 2008, data tristemente nota per la strage camorrista di San Gennaro.

Emblematica la vicenda personale di Gaetano Di Vaio, approdato alla produzione cinematografica direttamente dai quartieri più difficili di Napoli, dopo esperienze vissute all'interno del mondo del disagio e della malavita (per leggere alcune dichiarazioni 

La programmazione del film proseguirà poi nella stessa Sala a partire da venerdì 16 marzo.

Da un'intervista rilasciata al corrieredelmezzogiorno.it nel Settembre 2011.

«L'idea di Figli del Bronx fu all'origine quella di un'associazione che facesse cose concrete in una delle periferie più martoriate d'Europa. Un modo per istituzionalizzare i bisogni, i dolori, i disagi della gente. Quella del terzo settore era la via migliore per realizzarla. Nacque un'esperienza teatrale guidata da Peppe Lanzetta, in totale autogestione e senza alcun contributo pubblico. Pian piano ci fu poi dedicata qualche attenzione. Io ebbi 30 mila euro per fare quattro anni di cineforum e dibattiti tra i ragazzi di Nisida, dove portai gente come Francesco Rosi e tanti altri. La nostra specificità stava nel fatto che, mentre la stragrande maggioranza dell'associazionismo a Napoli è fatta da gente di cultura, noi no: eravamo tutti senza patente. Lavorare insieme a chi invece possedeva gli strumenti fu un modo assai positivo di crescere.»

«Credo che in una città come Napoli», dice Di Vaio, «non si possa prescindere dall'attenzione alle politiche sociali, perché abbiamo situazioni di estrema povertà e di estremo disagio. Io le ho raccontate in parte nel film "Il loro Natale", di cui sono protagoniste le donne che vanno a trovare i detenuti a Poggioreale. Credo, per dire, che se una persona ha bisogno di una qualsiasi consulenza, magari per sapere come si fa a mandare il marito o il figlio in una comunità di recupero, abbia bisogno e diritto che qualcuno la accompagni, che le dia una mano e la assista. E credo dunque che le politiche sociali non solo non si debbano tagliare, ma vadano potenziate. Certo: serve un controllo maggiore, bisogna evitare che ci siano sperperi o che i fondi destinati a quegli scopi finiscano chissà dove, come del resto succede in tanti altri settori della vita amministrativa. Ma tagliare, e colpire ora le politiche sociali, per me sarebbe semplicemente un crimine, un non rendersi conto della realtà. Te lo dice uno che si è salvato perché a un certo punto della sua vita ha incrociato il Centro territoriale Mammut di Scampia, che è un vero fiore all'occhiello di questa città, dove i volontari coprono situazioni che le istituzioni da sempre lasciano scoperte».

indietro