> Home > Chi siamo > Rassegne > Contatti
  :: ricerca nel sito  
 

Archivio

13/09/2009
:: PREMI UFFICIALI

13/09/2009
:: PREMI COLLATERALI

11/09/2009
:: A un passo dai... ricordi

10/09/2009
:: Alti&bassi

09/09/2009
:: I morti... e i vivi

08/09/2009
:: Ai confini della realta'

07/09/2009
:: Nuovogiorno

06/09/2009
:: Ciclone Moore

05/09/2009
:: Soffia il vento, infuria la bufera

04/09/2009
:: Prime sorprese

03/09/2009
:: Padri e figli

02/09/2009
:: Primo giorno di Mostra

24/08/2009
:: Settimana Internazionale della Critica

21/08/2009
:: GIORNATE DEGLI AUTORI

09/08/2009
:: SEZIONE - Controcampo Italiano

09/08/2009
:: FUORI CONCORSO

09/08/2009
:: SEZIONE ORIZZONTI

09/08/2009
:: FILM IN CONCORSO - Venezia 66

13/07/2009
:: Dalle Marche a Venezia

 

 


 

Edizioni della Biennale

Segui i link per leggere gli articoli delle altre edizioni.

2019
:: Fuori dal coro 2019

2018
:: Fuori dal Coro 2018

2017
:: Fuori dal Coro 2017

2016
:: Fuori dal Coro 2016

2015
:: Fuori dal Coro 2015

2014
:: Fuori dal Coro 2014

2013
:: Fuori dal coro 2013

2012
:: Fuori dal Coro 2012

2011
:: Fuori dal Coro 2011

2010
:: Fuori dal Coro 2010

2009
:: Fuori dal Coro 2009

2008
:: Fuori dal Coro 2008

2007
:: Fuori dal Coro 2007

2006
:: Fuori dal coro 2006

2005
:: Fuori dal coro 2005

2004
:: Fuori dal coro 2004

2003
:: fuoridalcoro 2003

2002
:: fuoridalcoro


 

 


 

Sito ufficiale

www.labiennale.org
Sito ufficiale della Mostra. Vi si trova il calendario e molto altro materiale di presentazione.

 

 

::Esclusiva dal Laboratorio Venezia Cinema

Fuori dal Coro 2009

66.ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Sentieri di Cinema seguirà anche questa edizione con il consueto reportage giorno per giorno ed invierà in laguna un gruppo di operatori del circuito.






 

10/09/2009 Alti&bassi

Passata quasi indenne la terzultima giornata di Mostra… Mentre le luci delle terrazze dell’Excelsior e degli spazi eventi colorano la notte del Lido e le basi ritmiche delle varie feste rompono quell’agognato silenzio, dopo l’ennesima giornata passata nel vortice festivaliero, l’ultima ora prima del ritiro notturno la dedico al consueto aggiornamento. Domani è il penultimo giorno di Mostra; domani sono solo poche ore e cinque ultimi film. Nei capannelli fuori e dentro le sale l’argomento di conversazione è più o meno sempre lo stesso: chi vincerà il Leone d’Oro quest’anno? Fioccano giudizi, previsioni, si interrogano i vecchi saggi e si cerca di interpretare gli oscuri vaticini di chi vanta amicizie in alto loco e sentenzia “la chiusura dei giochi” con due giorni d’anticipo. Certo che gli ultimi giorni di Festival inducono al bilancio e, perfettamente conscio della limitatezza del mio punto di osservazione, pronuncio il mio verdetto: una Mostra rattoppata e raffazzonata, con gli abiti rivoltati, la tecnologia al limite e una serie di disfunzioni che ormai si trascinano nel tempo. Le cause? Pochi soldi, scarso interesse da parte degli Enti Pubblici e di quelli privati; insomma l’idea che passa è che la cultura costa e se si può risparmiare, tanto meglio… Tanto il pubblico butta giù tutto.

Per fortuna che in mezzo a parecchio p(i)attume, qualche prodotto valido, ancora c’è. È il caso dell’italiano Giuseppe Capotondi e del suo: LA DOPPIA ORA, visto nella sezione “in concorso”. Inquietante ed inaspettato thriller psicologico con una spruzzata di horror che piace al pubblico e alla critica. Prima fotografo per riviste di moda, poi regista di spot e video musicali, Capotondi, sa come catturare l’attenzione dello spettatore e, grazie ad una sapiente sceneggiatura, costruisce una regia spiazzante, curata, che mescola i generi e li reinterpreta in un prodotto valido e apparentemente lontano dal clichè nazionale.

La seconda pellicola visionata, sempre nella selezione ufficiale dei film in concorso è stata l’ultima prova di Fatih Akin: SOUL KITCHEN. Il regista tedesco, di origine turca, noto ai cinefili per “La sposa turca” e “Crossing the Bridge – The sound of Instambul”, costruisce una spassosa commedia incentrata sulle vicissitudini di un immigrato greco ad Amburgo, alle prese con un ristorante da rilanciare, la ragazza che se ne parte per la Cina, un fratello in semilibertà ed un compratore disposto a tutto pur di mettere le mani sul terreno dove sorge il locale. La trama è giocata su un intreccio intrigante che ha il pregio di divertire (ottima la sceneggiatura), mentre, al contempo, suggerisce tematiche parallele (le problematiche e le difficoltà degli immigrati, l’amicizia e la solidarietà sociale, l’amore). Un film da gustare e far circuitare per una più ampia fruizione.

Ammetto la sconfitta, assieme ad altri illustri e fin più titolati colleghi, e confesso la fuga precipitosa dopo 30’ della terza pellicola in concorso, il film “a sorpresa” di Brillante Mendoza, LOLA. Ritmo di quadro, fotografia dimessa e filtrata per accentuarne le componenti fredde, tempi ed inquadrature che seguono il ritmo reale delle azioni. Improponibile questo film quasi al termine del calendario del Festival, urge proiezione riparatrice in tempi meno convulsi. Ma avrà mai una distribuzione?

Delude, invece, il film: FRANCIA di Israel Adrian Caetano, inserito nella rassegna dedicata alle “Giornate degli Autori”. Il film, che racconta dal punto di vista di una bambina disadattata il mondo degli adulti, cristallizzato in una “famiglia” sbarellata (i genitori vivono da separati in casa) e qualche sequenza dedicata alla scuola… La regia appare piuttosto lacunosa ed il “percorso” del personaggio principale rimane inconcluso.

Termina positivamente la cinquina della giornata il film in concorso, MR. NOBODY di Jaco Van Dormael. Il regista belga più noto per “L’ottavo giorno”, costruisce un film-metafora sulla vita. Immaginate di dover fare una scelta e di conoscerne già tutte le conseguenze: cambiereste strada o lascereste che il destino si compia? Dettagli apparentemente trascurabili della quotidianità, si ripercuotono magicamente nel futuro, tracciando così il viatico per la felicità o la solitudine. Sebbene il tema sia già noto in ambito cinematografico, convince in questa pellicola l’idea di un finale aperto in cui nessuna scelta è giusta o sbagliata, ma vale la pena di essere vissuta o addirittura “non fatta”. Ottima la fotografia e il buon gusto nell’uso della computer grafica, che permette di affrontare i vari sottotemi (l’amore, il futuro, la fede) con creatività e ironia. Peccato per la gratuita lungaggine di alcune scene, poco funzionali alla fluidità di un racconto volutamente non lineare. Da vedere e rivedere con una discreta apertura mentale. Anche per oggi è tutto. A domani per l’ultima giornata completa di Mostra. 

Alberto Piastrellini

________________________________

Segnala ad un amico

indietro

visitatore numero:

top

 
:: multimedia
 
 

Galleria di immagini


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________


____________

Altre immagini