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Sito ufficiale della Mostra. Vi si trova il calendario e molto altro materiale di presentazione.

 

 

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Fuori dal Coro 2011


Anche quest'anno gli operatori del circuito "Sentieri di Cinema" presenti in laguna racconteranno su queste "pagine" il proprio punto di vista sulla Mostra del Cinema di Venezia, a partire da mercoledì 31 agosto fino a sabato 10 settembre, giorno delle premiazioni.


Il gruppo, inoltre, farà parte della giuria CGS per il premio LANTERNA MAGICA 2011.



Queste pagine sono fruibili anche dal Sito ufficiale del CGS Nazionale, all'indirizzo: www.cgsweb.it

 

06/09/2011 Anticipo d'autunno

Ben ritrovati a tutti. Mentre dalle nostre case arrivano notizie di un settembre fin troppo caldo ed afoso, da stanotte, al Lido, mercè temporali ed acquazzoni vari, si respira un’aria più consona alla stagione. Già, perché, per molti di noi, il ritorno dalle ferie, prima, e l’inizio della Mostra del Cinema, poi, significa chiaramente che l’estate è finita! E dopo l’afa incredibile dei giorni scorsi, anche il tempo meteorologico contribuisce ad amplificare l’atmosfera generale. Stamane una prima pre-sveglia ce l’ha data la pioggia battente ed un incredibile vento che nelle prime ore del mattino ha costretto i festivalieri a tenere ben calati i cappellini-gadget che vanno così a ruba quest’anno ed impedito altresì il rito mattutino della colazione all’aperto sulla terrazza del Golden Lion’s Bar. Le prime code, poi, sono state funestate da lame d’aria sul collo che unite alle temperature polari all’interno delle Sale, causeranno malanni e dolori nelle settimane a seguire. Per fortuna che col passare delle ore il vento s’è fermato lasciando l’aria tersa e sgombra dall’appiccicume di pochi giorni fa e raffreddando altresì i bollori di quanti cominciano ad averne le scatole piene di proiezioni saltate od interrotte da luci improvvise, fusibili che saltano, sottotitoli che spariscono e audio che s'inceppa... Ma veniamo alla consueta, breve, rassegna delle visioni giornaliere, quest’oggi di nuovo 5. Partenza alle 9.00, in Pala Darsena con il film in concorso: IL VILLAGGIO DI CARTONE di Ermanno Olmi. Il maestro bergamasco, classe 1931 (L’albero degli zoccoli, La leggenda del santo bevitore, Lunga vita alla signora, Il segreto del bosco vecchio, Cantando dietro i paraventi, Centochiodi), dopo aver annunciato la volontà di dedicarsi ai soli documentari rinunciando alla fiction, ci regala una parabola estremamente toccante, sull’accoglienza degli altri, il dialogo fra religioni, l’abbandono delle istituzioni e la riscoperta del valore della fede. La storia è quella di un vecchio parroco che vive l’abbandono della sua chiesa dismessa e proprio nel momento dello scempio sente l’insorgere di un nuovo impulso, come se la semplice messa a nudo delle mura dell’edificio gli rivelassero una sacralità prima data per scontata. Di notte, nell’edificio, trovano rifugio degli immigrati clandestini… Il pretesto dà modo al regista di costruire un piccolo teatro morale ricco di simboli, simmetrie, analogie e antinomie, riferimenti biblici ed evangelici, rimandi alla quotidianità. Il tocco leggero rende al meglio la veicolazione di messaggi e riflessioni cristiane (ma anche ecumeniche), solitamente guardate con sospetto, se non con scherno, alla Mostra. Da consigliare vivamente. Ancora una visione nella selezione ufficiale dei film in concorso con WUTHERING HEIGHTS della regista inglese Andrea Arnold.. Tratto dall’omonimo romanzo di Emily Bronte (in italiano più noto come Cime tempestose), il film racconta dello sfortunato ed impossibile amore fra la giovane rampolla di una famiglia di agricoltori dello Yorkshire ed un orfano di colore adottato dal padre di lei. Il film regala momenti di grande intensità sospesi nell’asprezza e nelle cromie delle location naturali. La narrazione (che procede per ellissi), si interrompe a tratti per lasciar spazio a numerosi inserti naturalistici, quasi a voler sottolineare l’impossibilità, per i protagonisti, di derogare da un percorso stabilito a priori ed immutabile. Forse un po’ troppo dilatato nei tempi, comunque godibile.
Per la settimana internazionale della critica, grande successo al termine della funestata visione (per problemi tecnici) di LÀ-BAS di Guido Lombardi. Sceneggiatore, regista di backstages, documentari e cortometraggi, Lombardi si ispira alla carneficina che la camorra compì contro sei giovani immigrati africani in una sartoria di Castel Volturno, nel 2008, per raccontare il dramma della collusione fra organizzazioni criminali nostrane e l’operato di chi, sbagliando, cade nel tunnel della malavita. Il film, total black e parlato in francese, inglese e dialetto napoletano, restituisce molto bene il coté suburbano della vicenda, mentre tutti i giovani attori coinvolti, sono molto bravi nel costruire i rispettivi personaggi e caratteri. Di pregio il linguaggio cinematografico utilizzato, mai noioso o scontato e capace di trasmettere tensione. Accoglienza molto calorosa, dicevamo, anche in virtù di una delegazione più che nutrita, fra cui figurava il Sindaco di Napoli ed un paio di Assessori della città partenopea.
Nella sezione giornate degli autori, provoca sdegno ed emozione la visione di PRÉSUMÉ COUPABLE di Vincent Garenq. Dal romanzo memoriale “Cronaca del mio errore giudiziario” di Alain Marécaux, il regista francese ricostruisce l’odissea reale del povero ufficiale giudiziario che finisce in carcere preventivo con l’accusa infamante di aver commesso atti di pedofilia. Il film che ha il ritmo di un legal triller, l’incisività di un court movie e la drammaticità di un prodotto della nouvelle vague, restituisce l’incredibile discesa all’inferno di un uomo stretto negli insensibili meccanismi della burocrazia giudiziaria in un caso eclatante che ha scosso le coscienze d’oltralpe e, alla sua risoluzione, ha provocato l’indignazione popolare, soprattutto dopo l’impunità concessa al giudice istruttore e al procuratore che agirono senza prove effettive. Philippe Torreton incanta la platea con una interpretazione memorabile che non passerà, si spera, nell’indifferenza dei critici.
Termina la cinquina della giornata, il fuori concorso THE MOTH DIARIES di Mary Haron. La regista di American Psycho, di numerosi episodi di celebrate serie televisive, porta al Lido una classica storia di vampiri, declinata in chiave psicologica e colorata da caste prurigini e turbamenti amorosi tutti al femminile. In un college femminile americano ultrafico stile old Britain l’arrivo di una nuova, inquietante studentessa, è curiosamente associato ad una serie di eventi luttuosi.. che sia una vampira? Non bastano le camicie da notte lunghe bianche e svolazzanti nella bruma del bosco notturno per creare suspance; né i motivetti striduli coi violini ostinati; né le vecchie professoresse con la faccia da strega sadomaso. Se voleva essere un horror ha proprio toppato. Peccato
E con quest’ultima nota stonata (peraltro gravata da 40 minuti di ritardo), anche questa notte prendo congedo… Aah, com’è triste Venezia… non solo, provate a fare qualcosa al Lido dopo le 22.30!
Buona notte!

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