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TIDELAND IL MONDO CAPOVOLTO

regia: Terry Gilliam
Jeff Bridges, Jodelle Ferland, Janet McTeer, Brendan Fletcher, Jennifer Tilly, Dylan Taylor, Wendy Anderson, Sally Crooks (120')
anno: 2007


da filmup.com


Trama:

Jeliza-Rose (Jodelle Ferland) è una bambina precoce di dieci anni che vive a Los Angeles con la madre ed il padre, entrambi tossicodipendenti. Quando la madre muore per overdose, lei e il padre Noah (Jeff Bridges), ex musicista rock'n roll, si mettono in viaggio verso una casa sperduta nella prateria, che apparteneva alla nonna. Lì, poco dopo, muore anche Noah. Jeliza-Rose, convinta che il padre sia solo caduto in un sonno molto profondo, si ritrova così sola con se stessa in una casa fatiscente e persa nel nulla. Il film oscilla tra realtà e fantasia, Jeliza-Rose fugge dall'enorme solitudine della sua nuova casa per rifugiarsi nel mondo fantastico che esiste nella sua immaginazione. Presto scopre di avere dei vicini: l'enigmatica Dell, che non si leva mai di dosso il suo velo nero da apicoltrice, e suo fratello Dickens, un ragazzo con la mente di un bambino di dieci anni, che nutre la passione per i sottomarini e la dinamite. Anche Dickens è dotato di grande immaginazione: da la caccia a uno squalo mostruoso che infesta la vicina ferrovia. Insieme porteranno avanti una battaglia a colpi di fantasia e creatività, uniche risorse per salvarsi dalla realtà.


Critica: Presentato due anni fa al festival di Toronto Tideland ha avuto molte difficoltà a trovare un distributore in Italia. Questa sorta di Alice nel paese degli orrori è un film profondamente disturbante e proprio per questo si possono capire le perplessità che hanno indotto le case di distribuzione a pensarci tanto. Si possono capire ma non giustificare, perché Tideland è un film che non lascia indifferenti, è un film estremo che affronta tematiche difficili con uno sguardo non convenzionale.

La storia è quella di Jeliza-Rose, una bambina di dieci anni con due genitori tossicodipendenti. Dopo la morte della madre il padre la porta a vivere in una casa nella prateria, molto lontana però da quella di televisiva memoria.

Qui i due sono soli ed isolati e molto presto anche il padre muore di overdose.

Rimasta completamente sola Jeliza inizia a vagare per i campi, dove incontra l’enigmatica vicina Dell e suo fratello, il ritardato Dickens.

Fin dalle prime scene il film è profondamente inquietante con Jeliza Rose impegnata a preparare le dosi per i cari genitori che se le iniettano allegramente davanti a lei.

Ma come diceva De Gregori in una canzone “se fossi stato un pò più giovane l’avrei distrutto con la fantasia, l'avrei stracciato con la fantasia”, Jeliza Rose filtra tutti gli orrori che le si parano davanti attraverso una fantasia visionaria che li trasforma e li restituisce ribaltati. Così l’abbandono, la malattia mentale, la pedofilia, la droga, la solitudine non sono incubi da cui scappare atterriti.

Benché sia bravissimo Gilliam a muovere la camera, restituendoci un mondo traballante e instabile, dove non ci sono certezze, né valori assodati, è comunque difficile non rimanere scioccati davanti alle prime scene o vedendo una bambina di dieci anni baciare sulla bocca un adulto.

La frase: "Voglio che tu mi porti in quel posto sottosopra, dove ci sono tutte le fate...".

Elisa Giulidori

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