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MACHAN

regia: Uberto Pasolini
Dharmapriya Dias, Namal Jayasinghe, Dharshan Dharmaraj, Christian Ebert, Sujeewa Priyalal, Mohamed Adamaly, Gihan De Chickera, Pubudu Chathuranga (110')
anno: 2008


Coproduzione di Italia, Germania e Sri Lanka, "Machan" è l'esordio alla regia di Uberto Pasolini (nipote di Luchino Visconti), noto ai più perché produttore di "Full Monty". E "Machan" è una sorta di "Full Monty" in salsa orientale.

La pellicola, una godibilissima e sapida commedia ben congegnata, narra di due ragazzi - Manoj e Stanley - che, per emigrare in Europa, convincono un gruppo di concittadini dello Sri Lanka ad unirsi a loro e spacciarsi per la nazionale di pallamano del loro paese (in cui questo sport è sconosciuto) e partecipare ad un torneo in Germania.

Le vicende, liberamente tratte da un evento di cronaca, sempre in equilibrio tra uno sguardo amaro sulla baraccopoli di Colombo e guizzi comici con punte grottesche, rivelano gradualmente l'umanità dei personaggi, che riusciranno nei loro piani solo riconoscendosi reciprocamente. "Machan" infatti significa amico, ed è solo l'amicizia a restituire un'identità da anteporre al "sentirsi nessuno" sotteso alla nuova condizione di clandestini.

Il linguaggio cinematografico molto lineare, non rinuncia comunque a qualche pennellata di poesia, come nella scena  della fuga finale degli atleti dall'albergo, gestita con una ellisse temporale all'interno di una sequenza senza stacchi.

Valutazione: quasi 4 pallini

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