regia:
Pier Paolo Pasolini
con Franco Citti, Silvana Corsini, Franca Pasut, Paola Guidi, Adriana Asti, Mario Cipriani, Elsa Morante
anno:
1961 (116')
Nella cornice delle fatiscenti borgate romane si muove la figura lacera e senza speranza di un giovane sottoproletario che vive di espedienti oltre il confine della morale e della legalità. Nonostante lo stimolo di un nuovo affetto lo spinga verso un esile percorso di redenzione, l’ineludibilità del destino e di una vita già segnata lo attendono al varco.
L’opera d’esordio per il grande schermo contiene già, in nuce, una traccia della poetica e della critica senza sconti alla società che costituiranno, per l’autore, il più grande ostacolo nei confronti della cultura mainstream.
Non a caso, per la crudezza e il realismo dei temi trattati, il film - di cui Pasolini firmò anche il soggetto e la sceneggiatura, quest’ultima in collaborazione con Sergio Citti – fu oggetto di pesanti contestazioni sin dalla prima proiezione alla 22° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e ritirato dopo un paio di mesi dalle sale italiane a causa del blocco della censura.
L’occasione offerta dal centenario della nascita del grande intellettuale italiano dà modo a questa pellicola di tornare ad illuminare gli schermi con una forza evocativa dirompente cui si prestano la fotografia in b/n di Tonino delli Colli e l’efficace commento sonoro tutto giocato sulle pagine immortali della Passione Secondo Matteo di Johann Sebastian Bach e del secondo movimento del Concerto Brandeburghese n.2 sempre del Maestro di Lipsia.
