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21 GRAMMI Il peso dell'anima

regia: Alejandro González Iñárritu
Sean Penn, Benicio Del Toro, Naomi Watts, Clea DuVall, Danny Huston, Marc Musso, David Chattam
anno: 2003


Le storie di tre persone si intrecciano per caso, dando origine al nuovo film di Alejandro Gonzalez Inarritu (Amores perros).
Paul (Sean Penn / U Turn) ha bisogno di un cuore nuovo, ma non ho la minima idea se farà in tempo ad ottenerlo o meno. Nel frattempo la moglie Mary (Charlotte Gainsbourg / Mia moglie è un'attrice) è decisa ad avere ad ogni costo un figlio da lui.
Jack (Benicio del Toro / Traffic) è un o sbandato che ha messo la testa a posto anche grazie ad un nuovo infervoramento religioso, che la moglie Marianne (Melissa Leo / Always - per sempre) non capisce, ma accetta pur di avere suo marito di nuovo in casa anziché in prigione.
Christina (Naomi Watts / Mulholland drive) ha una tipica "famiglia felice americana", ma a causa di un incidente, che le porta via il marito e le due bambine, si ritrova nell'abisso della disperazione e della droga da cui era riuscita a fuggire in gioventù.
Cosa unisce tutti questi personaggi? Beh, se il cuore nuovo di Paul è quello del marito di Christina morto nell'incidente stradale causato da Jack...
Ognuno di questi personaggi dovrà fare i conti con la nuova vita che l'attende dopo i drammatici eventi. Paul avrà la possibilità, grazie a qualcun'altro di continuare a vivere, Jack, con tutto il suo fervore religioso, dovrà venire a patti con il rimorso e Christina accettare di essere di nuovo sola.

Il film francamente è costantemente pervaso da una sensazione di dejà vu a causa di un plot che non brilla certo per originalità. D'altro canto è impossibile non ascrivere ad Inarritu il merito di aver girato, e montato, una pellicola tecnicamente bellissima. Al di la della narrazione frammentata, che all'inizio risulta decisamente spiazzante per lo spettatore, i diversi stili di fotografia aiutano ad orientarsi nei vari salti temporali e di ottica dei protagonisti.
La sensazione di realismo ed il coinvolgimento aumentano ancora di più grazie all'uso della cinepresa a mano che, nei suoi movimenti, replica il nervosismo degli attori portati al limite delle loro emozioni. Fortunatamente il cast è adeguato al ruolo. (filmup.com)

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