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THE ASSASSINATION

regia: NIELS MUELLER
SEAN PENN (SAMUEL BICKE); NAOMI WATTS (MARIE BICKE); DON CHEADLE (BONNY SIMMONS); BRAD HENKE (MARTIN JONES); MICHAEL WINCOTT (JULIUS BICKE); JACK THOMPSON (JACK JONES); MYKELTI WILLIAMSON (HAROLD MANN); JARED DORRANCE (SAMMY JR.); NICK SEARCY (FORD); DENISE BALTHROP CASSIDY (IMPIEGATO BANCARIO)
anno: 2004


Trama:
Sam Bicke è un uomo d'affari disposto a tutto pur di realizzare il suo "sogno americano". All'aeroporto di Baltimora, Sam sta per salire su un aereo con un'arma nascosta in una protesi: vuole arrivare al personaggio americano più potente, il presidente Richard Nixon. È il 1974 e gli Stati Uniti devono affrontare uno dei momenti più drammatici della loro storia: c’è la guerra del Vietnam e lo scandalo Watergate, che porterà alle dimissioni del presidente.

Critica:
"Ecco il 40enne esordiente Niels Muller imbastire su questa vicenda marginale ed esemplare un film non perfetto ma originale, agguerrito, molto interessante, magnificamente interpretato (e fotografato, da Emmanuel Lubezki). (...) 'Comprereste un'auto usata da quest'uomo?' chiedeva un celebre slogan dell'epoca. La battuta non compare in 'The Assassination' (il titolo originale era più esplicito: 'The Assassination of Richard Nixon'), ma riassume bene lo spirito del film. Che rovescia il mito del Sogno Americano nella figuretta da looser , da perdente cronico, del venditore incapace Sam Bicke (un sorprendente Sean Penn). (...) Dopo la rielezione di Bush l'allusione al presente è ancora più incisiva. Ma per cogliere la portata dell'impresa basti pensare che dietro il debutto di Mueller c'è un pool di produttori del calibro di Leonardo Di Caprio, Alexander Payne (regista di 'Sideways') e Alfonso Cuaròn, il messicano di 'Y tu mamà tambien'. Il minimo, oggi come oggi, per mettere insieme un film così radicale. E questo non è davvero un buon segnale." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 febbraio 2005)

"Firmato del ventitreenne americano Niels Mueller, 'The Assassination' è un film solido e convincente grazie alla forte tenuta drammaturgica e alla nuova, grande performance del fuoriclasse Sean Penn. Ispirata a una vicenda di cronaca dei primi anni Settanta, l'opera prima chiaramente ispirata a 'Taxi Driver' racconta l'escalation autodistruttiva di un idealista psicolabile che non sopporta le ingiustizie del sistema. (…) Uno spunto tradizionale non limita né minimizza il prezioso intarsio di Penn, misurato come non mai eppure gigantesco nel calarsi con allucinante verismo in un protagonista votato all'inevitabile sconfitta. Ricorrendo alla voce fuori campo, che aumenta il senso d'aggressività implosa, e alla fotografia che vira al grigio ogni sfumatura psicologica, 'The Assassination' dettaglia la lenta degradazione, anche fisica, del protagonista, che smarrisce a poco a poco desideri e passioni nel tentativo di recuperare il miraggio di un'esistenza appagante. Mueller, tra l'altro confortato dalla presenza di Leonardo DiCaprio tra i produttori, sembra felicemente avviato sulla scia del pessimismo drammaturgico alla Arthur Miller o Tennessee Williams, ma intanto dimostra un nerbo originale nell'essenzialità narrativa, nella cura dei dettagli, nel rendere minacciose le atmosfere normali e nel rendere limpide quelle straordinarie affidate all'inestimabile bonus-Penn." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 26 febbraio 2005)

PRESENTATO IN CONCORSO AL 57MO FESTIVAL DI CANNES (2004) NELLA SEZIONE "UN CERTAIN REGARD"


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