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L'EUCARESTIA E' VITA DELLA COMUNITA'




incontro con l'Arcivescovo Mons. Edoardo MENICHELLI

Il senso della manifestazione consiste nel mettere in luce come nell'occidente industrializzato, travolto e «affascinato» dall'ideologia dei consumi, la festa e il tempo festivo sono sottoposti ad un processo di ridimensionamento e sono trasposti entro una dimensione ideologica che ne muta significato e valore. Il tempo libero della festa oggi acquista una rivalutazione che pero' rischia di cadere in un’irrazionale mitizzazione ideologica. Tempo libero è tempo di consumo e tempo di regali. Si tende a guadagnare tempo non più in vista della socialità e della festa, ma al contrario in vista di un ampliamento del tempo del consumo.

Infine, recuperare il tempo della festa per i cristiani per vivere la gioia dello stare assieme, per recuperare il senso della comunità e per andare al cuore della propria esperienza religiosa: far memoria viva della Pasqua di Gesù.


"In questo Anno dell'Eucaristia ci si impegni, da parte dei cristiani, a testimoniare con più forza la presenza di Dio nel mondo. Non abbiamo paura di parlare di Dio e di portare a fronte alta i segni della fede. La «cultura dell'Eucaristia» promuove una cultura del dialogo, che trova in essa forza e alimento. Ci si sbaglia a ritenere che il riferimento pubblico alla fede possa intaccare la giusta autonomia dello Stato e delle istituzioni civili, o che addirittura possa incoraggiare atteggiamenti di intolleranza. Se storicamente non sono mancati errori in questa materia anche nei credenti, come ebbi a riconoscere in occasione del Giubileo, ciò va addebitato non alle «radici cristiane», ma all'incoerenza dei cristiani nei confronti delle loro radici. Chi impara a dire «grazie» alla maniera del Cristo crocifisso, potrà essere un martire, ma non sarà mai un aguzzino..." dalla Lettera Apostolica MANE NOBISCUM DOMINE di Giovanni Paolo II

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