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OGNI COSA E' ILLUMINATA

regia: LIEV SCHREIBER
Elijah Wood, Eugene Hutz, Boris Leskin, Laryssa Lauret. (102’)
anno: 2005


Giovane ebreo americano arriva in Ucraina alla ricerca della donna che salvò suo nonno durante l’invasione nazista.
Meritati consensi e applausi per il frizzante debutto alla regia dell’attore Liev Schreiber ("The Manchurian Candidate"; "Al vertice della tensione"; "Kate e Leopold") che, per l’occasione si è ispirato al romanzo omonimo di Jonathan Safran Foer e ha confessato curiose analogie fra la sua storia familiare e la trama del racconto. La cifra sottile è quella dell’on the road un po’ scanzonato e balcanico (cui si presta l’esuberante Eugene Huntz, da dieci anni sulla breccia col gruppo di musicisti-teatranti “Gogol Bordello”), che si colora, col precedere della narrazione, di sottolineature drammatiche sapientemente dosate sino alla rivelazione finale. Ed è proprio questo dosaggio calibrato fra ironia surreale e dramma fin troppo reale (anche se rimosso), assieme ad un taglio volutamente giovanile, a fare di "Ogni cosa è illuminata", una pellicola godibile, intrigante e, allo stesso tempo, necessaria per recuperare (o acquisire) quella memoria forse un po’ troppo relegata ai libri di storia o a manifestazioni ed eventi che si esauriscono nel tempo di una giornata.
“Per la efficace ed emozionante descrizione di un percorso di ricerca giovanile, illuminato dal passato e dai valori della tradizione”, la pellicola di Schreiber ha ottenuto il riconoscimento, che da otto edizioni del Festival viene attribuito al film che “maggiormente ha colpito la fantasia dei ragazzi”, da parte dei Cinecircoli Giovanili Socioculturali e del Comitato per la Cinematografia dei Ragazzi.

Premio “Lanterna Magica” dei Cinecircoli Giovanili Socioculturali e del Comitato per la Cinematografia dei Ragazzi.

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