regia:
Abel Ferrara
Juliette Binoche, Matthew Modine, Forest Whitaker, Kate Conner, Marion Cotillard, Ettore D'Alessandro, Stefania Rocca (83')
anno:
2005
Un regista affronta in un film-scandalo le figure di Cristo e della Maddalena; al termine delle riprese la protagonista si sente toccata dalla fede e si rifugia in Palestina. Intanto un conduttore televisivo intervista storici e teologi e si mette in crisi. Non è facile mettere ordine in una pellicola che, in appena ottanta minuti condensa immagini, frammenti di storie e di Storia, finzione e realtà, Cinema nel Cinema ma anche Cinema che parla di televisione che parla di Cinema. Il tutto sul terreno pericolosissimo di fede e religione, in bilico fra affermazione di laicità e afflato spirituale. Il Ferrara che ha colpito allo stomaco con China Girl, The Driller Killer, Il cattivo tenente mostrando senza mezzi termini i lati più oscuri dell’animo umano, imposta un sofisticato congegno narrativo che accosta, fra loro, varie tessere dai bordi irregolari e costruisce un complicato mosaico disperato e aperto, sul bisogno universale di una Fede. Fregiato, tra l’altro, con il prestigioso e ambito Premio SIGNIS della Giuria Ecumenica Internazionale in quanto: “Il film, che segue le diverse crisi nella vita di un’attrice, di un regista e di un giornalista televisivo, mostra, con un linguaggio audiovisivo non convenzionale, le angosce e i problemi di uomini e donne nel mondo attuale, le manipolazioni della verità attraverso i media, un fanatismo religioso esagerato e allo stesso tempo il bisogno di spiritualità dell’uomo contemporaneo”, Mary ha i suoi punti di forza su un’eclettica diversificazione del linguaggio cinematografico interno, su un montaggio accattivante ed incalzante, sulla bravura di un terzetto di interpreti efficaci su cui primeggia un convincente Forest Whitaker al meglio della sua carriera.
Premio Signis; Premio "Sergio Trasatti" - Venezia Cinema (Ente dello Spettacolo); Premio Speciale della Giuria
