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PRIME

regia: Ben Younger
Uma Thurman, Meryl Streep, Bryan Greenberg, Jon Abrahams, Zak Orth (105')
anno: 2005


Commedia romantica sofisticata a sfondo newyorkese più dalle parti di Woody Allen che da quelle del film di genere hollywoodiano, "Prime" è un film sincero e ben scritto dal regista-sceneggiatore ventisettenne Ben Younger, giovanissimo autore americano qui al suo secondo film dopo il pluripremiato debutto di "Un Km da Wall Street". Rafi (Uma Thurman, "Gattaca", "Beautiful girls") è una produttrice fotografica di 37 anni appena divorziata, paziente della psicanalista Liza Metzger (Meryl Streep, "La donna del tenente francese", "La morte ti fa bella"), quest’ultima madre iperprotettiva di David (l’esordiente Bryan Greenberg), aspirante giovane pittore che Rafi incontra per caso al botteghino di un cinema e col quale inizia una relazione.Tra Rafi e David, nonostante i quattordici anni di differenza, nasce una storia d’amore, ma naturalmente nessuno dei due sa che Liza è la madre dell’uno e la psicanalista dell’altra; la prima a scoprire questi legami è anzi proprio Liza - costretta però a tacere dal suo ruolo di analista. Gli ingredienti per una commedia degli equivoci ci sono tutti (del resto il trailer del film giocava proprio su questo), ma come detto al regista non interessa sondare le potenzialità del suo intreccio che sa di già visto, ma piuttosto mostrare come nasce una storia d’amore tra due individui così differenti di età e di religione – lui ebreo lei cattolica, anche se non praticante – all’insegna dell’attrazione e del rispetto reciproco. Battute piccanti e smaliziate (dice Rafi alla psicanalista Liza: “Ha un pisello così carino… che gli farei un cappellino!”), e momenti romantici che non scadono mai nel melenso ma anzi sono costruiti per essere goffi, realistici e pertinenti alle diverse esigenze dei due personaggi. Greenberg è molto misurato nel vestire il personaggio David con un candore da bravo ragazzo dai saldi principi e al contempo dotato di un’umiltà così naturale da renderlo umano e ammirevole (per non vedere continuamente i suoi quadri li gira faccia al muro), tanto più ch’è un artista realmente dotato. Solo un ragazzo così potrebbe far innamorare una colta quasi quarantenne dalle fattezze di Uma Thurman, sembra una delle sottotracce del film, e solo una donna come Rafi (una donna che ama i piaceri della vita, ma profondamente morale) potrebbe far sì che una madre esigente come Liza-Meryl Streep lasci da parte i suoi pregiudizi, almeno per lo spazio di un film. Younger ama i suoi personaggi, e questo si vede e rende il film piacevole e caldo nonostante il finale innevato, che pure se non lieto è di un candore trasognante. Merito anche della bellissima canzone di Trenet, "Que reste-t-il de nos amours?" (già leit-motiv del film di Truffaut "Baci rubati"), nella sua versione americana "I Wish You Love".

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