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A EST DI BUCAREST

regia: Corneliu Porumboiu
Mircea Andreescu, Teodor Corban, Ion Sapdaru, Teo Corban, Luminita Gheorghiu, Lucian Iftime (89')
anno: 2006


da Filmup.com

L'orario nel titolo originale ("12:08 East of Bucharest") segna, il 22 Dicembre 1989, un momento epocale nella storia moderna romena: la fuga in elicottero del presidente Nicolae Ceausescu in seguito alle proteste popolari che portarono alla caduta del regime. Il dilemma non di poco conto affrontato dal film è stabilire se quella che venne definita Rivoluzione vi fu o meno, cioè se il moto di massa fu precedente - e tale da costringere il leader a volar via - oppure successivo, come esplosione di gioia collettiva. Corneliu Poremboiu ha tratto ispirazione da un vero dibattito televisivo e sicuramente, nella cittadina ad est della capitale dove si svolge la vicenda (il regista è di Valsui), la gente scese in strada solo dopo aver appreso quanto successo a Bucarest.

Laureato in Arte Drammatica e Cinematografia, Poremboiu autoproduce i suoi lavori. Con i tre corti realizzati tra il 2002 e il 2003 ha ottenuto numerosi premi internazionali, fra cui al Festival di Cannes. E proprio qui - nell'ultima edizione - questo esordio nel lungometraggio gli è valso la Camera d'Or, a cui hanno fatto seguito altri riconoscimenti in competizioni europee.

A sedici anni dagli eventi in questione, sotto forma di commedia dolce-amara con venature d'assurdo, l'autore individua due obiettivi su cui concentrarsi. Uno è la prospettiva individuale, a mò di reazione nei confronti del precedente sistema di governo per il quale l'interesse di Stato veniva sopra tutto. In tal modo, la Storia viene vista attraverso singoli, molteplici e anche contraddittori punti di vista. L'altro è un bilancio delle aspettative di cambiamento generate dallo stravolgimento socio-politico. In un contesto senza sole, e grigio dell'edilizia da realismo socialista, a tirar somme sono il rigido ex agente della sicurezza riciclatosi in imprenditore, l'ingegnere con velleità giornalistiche che gestisce una modesta TV locale, il nostalgico, l'insegnante pubblico alcolista, il vecchio che durante le Festività continua a vestirsi da Babbo Natale come ha sempre fatto.

Federico Raponi

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