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www.labiennale.org
Sito ufficiale della Mostra. Vi si trova il calendario e molto altro materiale di presentazione.

 

 

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Fuori dal Coro 2010

Anche quest'anno gli operatori del circuito "Sentieri di Cinema" presente in laguna racconterà su queste "pagine" il proprio punto di vista sulla Mostra del Cinema di Venezia, a partire da mercoledì 1 fino a sabato 11 settembre, giorno delle premiazioni. Il gruppo, inoltre, farà parte della giuria CGS per il premio LANTERNA MAGICA 2010.

Queste pagine sono fruibili anche dal Sito ufficiale del CGS Nazionale, all'indirizzo: www.cgsweb.it

 

01/09/2010 Profondo rosso...

Cari amici, bentrovati,

Ricominciano, da questa notte, i consueti appuntamenti “fuori dal coro” dalla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, giunta alla 67° edizione (la 17° per il sottoscritto).

Inizio in sordina, almeno per quanto riguarda l’arrivo in Laguna nel tardo pomeriggio di martedì, dopo viaggio funestato da ritardi causati dal traffico e conseguente perdita del traghetto previsto all’imbarcadero del Tronchetto. Risultato: arrivo al Lido dopo le 19.30 (il Desk Accrediti chiude alle 19.00) e sfumata la possibilità di accedere a qualche proiezione in serata.

Mentre nelle orecchie ancora risuonava il tema di “Profondo rosso”, rievocato da una compilation di colonne sonore che ha accompagnato il nostro viaggio da Ancona a Venezia, dopo aver preso possesso sbrigativamente degli appartamenti che ci ospiteranno per i prossimi undici giorni, ci siamo dedicati alla ricerca di una cena sbrigativa onde approfittare delle insperate ore di sonno “guadagnate”. Dopo una pizza non particolarmente memorabile, un paio d’ore le abbiamo dedicate alla pulizia degli appartamenti e poi… a nanna.

Stamane, sveglia anticipata per guadagnare la pole position al desk accrediti e prima amara sorpresa: l’unico bar vicino casa (lo storico Lion Bar) è stato trasformato in sushi-bar. Si entra e si consuma senza scarpe e al posto di brioches e cappuccini il menù offre (non certo in orari mattutini), sashimi e pseudo sushi nippovenessian…

Salto il caffè e tiro dritto per l’accredito, poi via in Sala Volpi per il primo film: L’AMORE BUIO di Antonio Capuano. Non c’è che dire un bell’inizio di Mostra. La storia è quella di un ragazzo napoletano che finisce nel carcere di Nisida per aver partecipato ad uno stupro. La maturazione della colpa di lui, accanto ad un duro percorso di redenzione, procedono di pari passo con l’evoluzione psicologica di lei. Capuano conferma la mano felice nel condurre storie dense di suggestioni e significati servendosi egregiamente di attori giovanissimi. Il risultato è piacevole e malgrado il tema tocchi spesso corde emotivamente sensibili, la regia è sempre attenta a non scivolare nel melò o nelle trappole degli schematismi televisivi. Da consigliare.

A seguire l’atteso BLACK SWAN di Darren Aronofsky. Dopo l’imbarazzante prova di The Fountain, presentato fra l’ilarità di pubblico e critica tre anni fa e l’inaspettato (e per taluni, incongruo) Leone d’Oro di The Wrestler, Aronofsky sembra aver maturato un suo personale stile narrativo, magari un po’ troppo compiacente in fase di sceneggiatura, ma gradevole alla vista. Nathalie Portman è una stralunata e psicotica ballerina classica, vessata da madre frustrata e tormentata fra il desiderio di affermazione di sé e la paura di mostrare la sua vera personalità. L’incontro scontro con il coreografo/regista Vincent Cassel e l’impervia parte di “regina dei cigni”, avranno sulla ragazza un effetto devastane. La pellicola, sin dalle prime inquadrature, dichiara carte ed intenti indugiando sul tema del “doppio”, delle specularità e delle analogie. Grande spazio è riservato al commento sonoro, spesso emergente e ai numeri “di danza”, il tutto virato in chiave dark neo espressionista. Buon psico-thriller.

Doverosa pausa pranzo e, quindi, primo giro nelle aree relax fra le terrazze dell’Hotel Excelsior e la Rotonda, a caccia di ulteriori accrediti e di qualche attore da fotografare per il sito.

Terza pellicola della giornata, il curioso LE BRUIT DE GLAÇONS di Bertrand Blier, preceduto da un toccante e semplicissimo cortometraggio di Jafar Panahi, THE ACCORDION.

Blier porta sullo schermo una sorta di piece molto teatrale sull’evoluzione psicologica ed emotiva di due personaggi molto diversi alle prese con i rispettivi tumori personificati e parlanti. Colpisce la bravura dei 4 attori coinvolti e la maestria sorniona nello scrivere un testo accattivante, portandolo sullo schermo attraverso soluzioni felici di montaggio e di ripresa. Anche il commento sonoro, allusivo e mai improvvisato, rivela una notevole capacità narrativa che forse paga, tuttavia, qualche leggerezza nella sceneggiatura.

Ultima visione: LEGEND OF THE FIST di Andrew Lau. Il film, sorta di fantasia kung fu sul tema della resistenza cinese all’invasione giapponese negli anni ’20, parte alla grande con una strepitosa sequenza di guerra e virtuosismi acrobatici, per poi procedere sulla strada della narrazione inframezzata da combattimenti vecchio stile. La nostalgia dei b-movie di trent’anni fa si appaga di un allestimento ben più curato che forse mira ad un pubblico non solo asiatico. Ritmo ed azione non mancano; un bel modo per concludere questo primo giorno di Mostra.

A domani con le prossime pellicole.

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