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Fuori dal coro 2004

Un appuntamento giornaliero fra critica, commenti, news, gossip e quant'altro ancora direttamente dalla 61a edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia a cura del nostro inviato Alberto Piastrellini

 

03/09/2004 Divagazioni...

Ormai al suo secondo giorno a "tempo pieno" la 61a edizione della Mostra del Cinema di Venezia comincia ad asumere il suo aspetto consueto; le prime file (per fortuna ancora comode e brevi), i primi disagi, i primi dibattiti, le prime azzardatissime previsioni...
Comincia anche a manifestarsi quel fenomeno tipico dei festival cinematografici noto ai più col termine di cinematofagia (secondo la dizione emersa in un convegno a Gottinga), o cinefagia (abbreviazione in uso a Yale). Si tratta di una patologia di massa che colpisce i frequentatori abituali di una kermesse cinematografica e ha un decorso medio di 15 giorni... Il cinefago si distingue principalmente da alcune caratteristiche: quelle sociali (la tendenza a formare piccoli gruppi temporanei di max 5 persone che poi si riuniscono in ore notturne in branchi più importanti...); quelle legate alla livrea tipo (abiti leggeri, sandali, prevalenza di colori scuri); ma soprattutto le abitudini alimentari. Il cinefago per almeno 15 gg sembra cibarsi quasi esclusivamente di Cinema; pertanto passa la gran parte della giornata in Sala onde estingure l'irrefrenabile sete, si umilia in code esasperanti spesso ingannando il tempo accasciato a terra, abbruttendosi e complicandosi la vita nell'accumulare e trascinare per tutto il giorno borse e fagotti informi in cui accumula riviste, fogli, foto, cd orrendi gadget, insomma tutto ciò che ha a che fare con l'oggetto primiero del suo desiderio. Altro segno distintivo è l'occhiale da sole, indossato sin dalle prime ore del giorno (prima proiezione 08:30, sveglia 07:15!) per proteggere dall'insana luce solare iridi, cornee e pupille temporaneamente tarate sulla penombra delle Sale - tra l'altro l'occhio del cinefago, dopo il terzo giorno di Mostra inizia a mostrarsi un po' spento, arrossato, tendente alla lacrimazione...
Ma veniamo a cose più interessanti.
Ci eravamo lasciti ieri sera con due pellicle da vedere durante la notte. Rinunciato all'esplosivo Man of Fire di Tony Scott mi sono diretto alla proiezione delle 22:00 di Collateral l'atteso action thriller di Michael Mann con un incongruamente inecchiato Tom Cruise. Un film che spinge sul pedale dell'accelerazione in un montaggio frenetico e coinvolgente. Digitale a go-go, molto cool, finale tesissimo, da vedere.
Alle 24:00 il film in concorso 5x2 di Francois Ozon; un bel duetto di attori con la "nostra" Valeria Bruni Tedeschi. 5 frammenti del percorso di vita di una coppia inframezzati da una curiosa colonna sonora che pesca a piene mani nel repertorio italiano degli anni'60. Un po' freddino, ci si aspettava di più.
Oggi la giornata inizia col film in concorso Rois et reines di Arnaud Desplechin; una donna e la sua storia familiare, 2 ore e 40' fra dramma e commedia, morte e resurrezione, percorso di formazione e dilemma esistenziale, il tutto in una cornice elegante, per nulla noiosa, accattivante e persino - a tratti - divertente. Inossidabile la Deneuve...
Colpisce allo stomaco Suburbs di Vinko Moderndorfen; una riflessione amarissima sulla vita di una gruppo di squallidi amici di mezza età accomunati da una vita di fallimento nella periferia di un paese dell'Est europeo; quando l'irrazionalità genera l'odio...
Diverte e a tratti commuove, invece il fiammingo Confituur di Lieven Debrauwer ovvero quando la coppia (di terza età), scoppia e poi si riattoppa. Atmosfere rassicuranti, quartetto di attori superbo, gustosa verve nella colonna sonora...
E ancora la famiglia è al centro della prima pellicola che fin'ora sembra esaltare la platea (almeno durante la proiezione a cui ho assistito); A Love Song for Bobby Long di Shainee Gabel con Scarlett Johansson e John Travolta (anche lui in capelli grigi e relativi acciacchi). La pellicola ha il calore di una ballata blues; tre anime perse, tre diverse generazioni si incontrano, si scontrano, si ritrovano e insieme si aiutano a vicenda arrivando a scoprire insospettati legami. Tocco leggero nella conduzione, si fa piacere e piace.

... A questo punto lo schermo del computer comincia ad infastidirmi... sento arrivare la sete... Inforco gli occhiali scuri (sono appena le 18:30)... Mi incammino verso un altro appuntamento al buio...
A domani!

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