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Fuori dal coro 2006

63. Mostra Int.le d'Arte Cinematografica

La 63. edizione della Mostra si svolgerà al Lido di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre 2006.
Secondo la consolidata articolazione, i film in concorso per il Leone d’Oro verranno presentati nella sezione VENEZIA 63, alcune delle opere più importanti dell’anno saranno proposte FUORI CONCORSO, mentre la sezione ORIZZONTI documenterà le nuove linee di tendenza del cinema.

 

07/09/2006 Raggi di sole

Buon pomeriggio e bentrovati sul sito Sentieridicinema.
A due giorni dalla conclusione della 63a edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, le proiezioni cominciano a farsi più serrate e, fra la gioia dei festivalieri, sbocciano sorprese interessanti che, per alcuni rappresentano, l'unica occasione di ricordo di questa kermesse piuttosto grigia.
Cominciamo la nostra panoramica a partire dalla pellicola in concorso (vista ieri notte) "QUEI LORO INCONTRI" dei registi Jean-Marie Straub e Daniele Huillet. I due citatissimi e originali autori portano al Lido una pellicola stravagante; gli ultimi cinque dialoghi della raccolta pavesiana "Dialoghi con Leucò"... Cinque coppie di attori non professionisti recitano con toni straniati e senza alcun rispetto delle pause e delle interpunzioni i cinque celebri frammenti proponendo una riflessione sulla "divinità del'uomo" e il suo incontro/scontro col divino. Rumori in Sala, accoglienza fredda, fughe precipitose sin dal secondo dialogo.
Successo alla prima mattutina di "THE MAGIC FLUTE", ultimo divertissement dell'irlandese Kenneth Branagh. Il regista di "Frankenstein di Mary Shelley", "Hamlet", "Enrico V", "Tanto rumore per nulla", "Pene d'amor perdute" porta sul grande schermo una rilettura originalissima del capolavoro mozartiano - proprio nell'anno del centenario -. Il percorso verso l'amore puro della coppia Tamino - Pamina diventa il pretesto non già per una presentazione della filosofia massonica ma come un più attuale e pacifico messaggio di pace. L'amore per l'arte (la Musica e perchè no il Cinema e il Teatro) è - nel messaggio finale - lo strumento che vince le passioni violente e la guerra. Grande lavoro alla regia, scene e costumi da ricordare, straordinario piano sequenza iniziale che copre il tempo di tutta l'overture. Entusiasmante!!!
A seguire "REVE DE POUSSIERE" del francese Laurent Salgues, presentato nella sezione "Giornate degli Autori". La storia è quella di un giovane uomo che scappa dalla Nigeria per cercare fortuna nelle miniere d'oro del Burkina Faso... Regia rispettosa, che non calca troppo sul pedale delle emozioni e restituisce, grazie ad una fotografia molto calda, i colori e le sensazioni di una terra povera e riarsa. In primo piano le dinamiche di solidarietà che si instaurano fra i disgraziati lavoratori, i l oro sogni, le loro speranze, lo schiaffo della dura realtà. Da vedere.
Terza pellicola visionata il fuori concorso "BELLE TOUJOUR" del novantottenne Manoel de Oliveira. Quello veneziano è ormai un appuntamento fisso per il maestro portoghese che, giunto ad una invidiabile veneranda età, continua a sfornare una pellicola all'anno, divertendosi a giocare con il mezzo-Cinema ma sempre con una certa ricercata eleganza non scevra da contenuti e riflessioni alte. Questa ultima fatica è un omaggio a Bunuel di "Belle de jour" (1967), un ideale seguito con gli stessi protagonisti che si rincontrano a trentotto anni di distanza... Straordinario il duetto Bulle Ogier-Michel Piccoli in una sequenza muta tutta campo/controcampo. Pura eleganza formale e sottile istrionica ironia. Da non perdere!!!
Quarta visione della giornata, il russo Boris Khlebnikov con "SVOBODNOE PLAVANIE - FREE FLOATING", presente nella sezione "Orizzonti". Un piccolo racconto che vede protagonista un giovane alle prese con le prime difficoltà della vita; la ricerca del lavoro, la timidezza verso l'altro sesso, l'insoddisfazione, il desiderio di fuga. Una riflessione forse non tanto originale, condotta senza particolari guizzi di creatività a parte un paio di trovate divertenti. Incongruente e demenziale la sigla finale con una inaspettata canzone di Toto Cutugno...
Fuori concorso vista anche la pellicola iraniana "BAAZ HAM SIB DAARI? - Hai un'altra mela?" del regista Bayram Fazli (già affermato direttore della fotografia per i più grandi cineasti iraniani) qui al suo debutto nel lungometraggio. Una storia surreale sospesa fra commedia dell'assurdo e dramma sottile, un on the road originale e farsesco che allude alle innumerevoli problematiche sociali che feriscono qualsiasi Paese dove il più forte prevale sul più debole. Godibilissimi il ritmo e l'ironia di fondo.
In concorso, infine, strappa l'applauso il francese Joachim Lafosse con "NUE PROPRIETE". Al centro degli eventi un dramma famililare che vede contrapposti due gemelli ambiguamente legati alla madre, divorziata da anni, ma ancora "ai ferri corti" con l'ex marito. Buona la prova del terzetto di attori in un film che ha tra le sue forze maggiori la capacità attoriali dei protagonisti (spicca, fra questi, una Isabelle Huppert in gran forma), bella la fotografia. Ottima la regia, capace di controllare e contenere nel quadro una crescente tensione tra i personaggi, senza risultare invasiva.
Questa sera ci attende unaltra pellicola in concorso "MUSHISHI" di Otomo Katsushiro (Akira - 1988; Steamboy - 2004)
A domani.

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