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Fuori dal Coro 2012
Anche quest'anno gli operatori del circuito "Sentieri di Cinema" presenti in laguna racconteranno su queste "pagine" il proprio punto di vista sulla Mostra del Cinema di Venezia, a partire da mercoledì 29 agosto fino a sabato 8 settembre, giorno delle premiazioni.
Il gruppo, inoltre, farà parte della giuria CGS per il premio LANTERNA MAGICA 2012.
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02/09/2012
Domenica e' sempre domenica
“Si sveglia la città con le campane…” cantava un vecchio motivetto di parecchi anni fa. Anche alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la domenica assume un sapore tutto particolare. Intanto qualche campana si sente davvero, son quelle lontane della Serenissima che arrivano ovattate dal mare della Laguna come quelle della città di Is della favola bretone ripresa, nelle sue suggestioni sonore nel pezzo “La Cathedrale engloutie” di Claude Debussy... Poi, alle proiezioni del mattino c’è più calma, meno intruppamento per le colazioni ed un generale rilassamento del popolo dei festivalieri, già gravati da 6 giorni di proiezioni che, come nel caso del sottoscritto, significano almeno 25 pellicole visionate (con tutto quello che tale attività comporta). Può capitare, tuttavia, che la mente bislacca di chi gestisce il calendario ufficiale, faccia, in vista del week end, una capriola creativa e finisca per destinare al giorno in cui tutti vorrebbero “rallentare il ritmo”, una bella sequela di pellicole meritevoli di attenzione, magari impegnative, nonché impegnate.
È così che, a poco meno di un’ora della sveglia più pesante della settimana, ci accoglie in sala, nella selezione ufficiale dei film in concorso, l’ultima fatica di Terence Malick, TO THE WONDER. Dietro l’apparentemente discontinua narrazione della parabola sentimentale di una coppia di giovani indecisi e la continua ricerca della presenza di Dio da parte di un prete dalla fede raffreddata, si nasconde una sorta di potente ed impellente “queste du Graal” da parte di tre personaggi emblematici di una umanità smarrita e senza bussola. L’idea del Graal, a rappresentare il contatto con il trascendente ed il bisogno di amore assoluto, non è buttata lì a caso, dal momento che tanto l’incipit ed il finale sono curiosamente ambientati nell’Abbazia bretone di Mont Sant Michel, mentre dalla sontuosa partitura sonora, proprio in quelle due sequenze, emerge uno dei riconoscibili temi dell’opera wagneriana “Lohengrinn”. Ipertrofico nella costruzione, ma affascinante nella scelta e costruzione di immagini ed inquadrature, il regista sceglie un registro volutamente discreto in termini di narrazione, lavorando prevalentemente si sottrazione, ma giocando allo stesso tempo con lo spettatore, disseminando l’opera di esche e suggestioni significative decifrabili a più livelli.
A seguire, fuori concorso, la gradevole commedia di Susanne Bier, LOVE IS ALL YOU NEED. Gustosa pellicola dolce amara sull’amore e le sue verità. Al centro della storia c’è un complesso copione che vede intrecciati tradimenti svelati, amori repressi e nuovi sentimenti che sbocciano all’interno di due nuclei familiari danesi, prima, durante e dopo una festa di nozze in Italia. Complice una location campana di meraviglioso appeal ed un gruppetto di attori in stato di grazia, la regista francese dipinge, con tocco delicato, piccoli e grandi drammi universali, rimanendo nel solco di un prodotto di genere, ma senza piegarsi completamente a regole e preconcetti. Pregevole la costruzione delle inquadrature, il montaggio lieve e l’assoluta padronanza di una fotografia dai cromatismi talmente accesi da evocare la favola. Grande apprezzamento della critica presente.
Più tardi, nella Sezione “Orizzonti” ci ha colpito positivamente LOWE TIDE (Bassa marea) di Roberto Minervini. Il giovane autore marchigiano trapiantato prima in Spagna e poi negli Stati Uniti, porta in mostra una pellicola seria sul dramma sociale dei giovanissimi abbandonati a sé stessi nelle piccole comunità della provincia estrema americana. Protagonista assoluto, l’esordiente Daniel Blanchard ripreso quasi in tempo reale in tante situazioni di solitudine, in casa e fuori, mentre la madre assente si divide fra sbornie, amicizie equivoche e rapporti promiscui. La scelta estrema del ragazzino, forse, indurrà la donna ad un ripensamento del proprio ruolo, affettivo e genitoriale. Dal punto di vista del linguaggio, il regista si muove nel solco di una estetica alla Dardenne, inseguendo perennemente il personaggio e inanellando continui piani sequenza. Qualche piccola perplessità l’ha sollevata la scelta di non esplicitare una evoluzione del personaggio, anche se, alcuni elementi del racconto (soprattutto la continua ricerca/manifestazione dell’acqua), ha suggerito in alcuni, un bisogno ricercato di maternità, non a caso in parte risolto nella sequenza finale.
Chiude la quartina della giornata (domenica è sempre domenica, appunto), il film in concorso OUTRAGE BEYOND del mitico Takeshi “Beat” Kitano. L’eclettico attore, regista, giornalista conduttore televisivo e comico, che ha firmato prodotti come: “Dolls”, “L’estate di Kikujiro”, “Zatoichi” e “Hana-bi” (da sempre sperimentando una poetica fra dramma e poesia), torna a vestire i panni del lacero yacuza, trascinato in una intricata storia di vendette incrociate fra clan diversi. Chi si immaginava l’ennesimo “grand guignol” di sparatorie resta deluso. La violenza c’è, ovvio, manca tuttavia quel gusto per l’eccesso che finiva per essere irrisione nei confronti del genere. Ecco, forse la pellicola del “nostro” è un po’ troppo seriosa e tende a prendesi sul serio (a parte due o tre siparietti veramente azzeccati).
E così siamo giunti al termine di questa prima settimana veneziana, gli amici del primo turno del Laboratorio Venezia Cinema 2012 ci hanno salutato e corre l’obbligo riconoscere il loro impegno e la loro piacevole collaborazione nel lavoro di Giuria del Premio Lanterna Magica CGS/CCR. Domani arriveranno altri amici e, naturalmente, saremo qui ad accoglierli e a dar conto del lavoro dei prossimi sei giorni di Mostra. Buona notte.
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